Ho trovato un gattino, cosa devo fare?
Per fortuna ultimamente è difficile trovare micini sperduti in città, questo perché le associazioni animaliste e le “gattare”, che con grande impegno curano le colonie cittadine di gatti liberi, provvedono a far sterilizzare tutti i gatti appena riescono a catturarli.
Quando ero bambina (negli anni ‘70) queste cure per i gattini di strada non c’erano e non era difficile imbattersi in cucciolini anche male in arnese, con problemi respiratori e oculari, oppure addirittura ancora con gli occhi chiusi.
Al giorno d’oggi è meno frequente ma purtroppo può ancora succedere, se ti capita ti do un po’ di indicazioni per aiutarlo nell’immediato, poi ovviamente il secondo step è correre dal veterinario per farlo visitare e farti dare ulteriori indicazioni.
La prima cosa da fare è essere sicuri che non ci sia la mamma nei dintorni, se la mamma c’è non toccarlo, anzi resta nei paraggi senza prenderlo per vedere se la mamma torna, prendilo solo se la temperatura è molto bassa e se ti sembra che sia sofferente, in quel caso la seconda cosa da fare è di scaldarlo e tenerlo al caldo andrà benissimo un vecchio maglione di lana o una copertina di pile in cui avvolgerlo.
I gattini non autosufficienti non riescono ancora a regolare la temperatura corporea e quindi rischiano di morire per questo motivo, se ti sembra il caso di prenderlo perché la mamma proprio non c’è avvolgilo nel panno caldo e usa la borsa dell’acqua calda per mantenere giusta la sua temperatura, che deve essere 38,5-39°.
Cerca di stabilirne l’età, se ha ancora gli occhi chiusi vuol dire che è proprio piccino, sotto i 10 giorni, quindi ha bisogno di cure più impegnative.
Se ha ancora il cordone ombelicale attaccato vuol dire che ha meno di 4 giorni, in quel caso la cosa migliore è di trovare un veterinario immediatamente dopo averlo scaldato.
Se gli occhi sono aperti è ha già la punta dei canini la sua età è intorno alle 2 settimane. Se invece mangia già da solo vuol dire che ha superato il mese di vita.
I gattini che hanno meno di 30 giorni, non mangiano da soli e non sono autosufficienti, hanno bisogno di cure assidue e di essere allattati ad intervalli regolari durante la giornata e anche durante la notte e hanno bisogno di essere controllati da un veterinario o da una persona esperta per controllare che non abbiano la febbre o altri problemi, ad esempio le infezioni agli occhi e le malattie cardio-respiratorie (dovute al solito raffreddamento) sono molto frequenti e molto pericolose.
Quando il micino è al caldo e hai capito più o meno qual è la sua età, devi pensare a nutrirlo, l’alimentazione è un altro aspetto importantissimo nei cuccioli e sotto i 30 giorni di vita l’unico alimento adatto è il latte ma NON DARE MAI LATTE DI MUCCA o di altro mammifero, ci vuole quello specifico per gattini che puoi trovare in polvere (da reidratare con acqua bollita e intiepidita) oppure già liquido.
Per darlo al micino ti servirà un biberon fatto apposta per cuccioli o una siringa senza ago o un contagocce, come vedi nelle immagini qui sotto.
Ovviamente non devi forzarlo, lascialo ciucciare dalla tettarella se hai il biberon e vedi che riesce, in alternativa usa la siringa schiacciando lo stantuffo piano piano in modo che escano solo delle goccine che lui possa succhiare e che non rischi di andargli di traverso.
Se vedi che non riesce a mangiare vai immediatamente dal veterinario per farti consigliare al meglio.
I pasti dovranno essere da 8 (per i micini più piccolini, sotto i 10-15 giorni) quindi un pasto ogni 3 ore circa, a 6 al giorno per i micini un pochino più grandi (quindi un pasto ogni 4 ore) da somministrare sia di giorno che di notte, senza interruzioni.
Per le quantità troverai le indicazioni direttamente sulle confezioni di latte per gattini ma indicativamente la quantità totale giornaliera di latte da somministrare è di circa un quinto del suo peso in grammi, ad esempio un micino che pesa 150 grammi deve poppare circa 30 grammi di latte al giorno, diviso per il numero di pasti, quindi circa 18-19 grammi a pasto.
Ti servirà tenere sempre sottomano una bilancia da cucina, per valutare quotidianamente l’aumento di peso del tuo batuffolino.
Se vedi che per due giorni consecutivi non aumenta di peso rivolgiti ancora una volta al veterinario.
Dopo ogni poppata il piccino va stimolato per liberare intestino e vescica come farebbe la mamma, la mamma lo leccherebbe con la linguetta rasposa, tu puoi usare un batuffolo di cotone inumidito di acqua tiepida e olio (di oliva) sbattuto, con il batuffolo ben strizzato fai dei movimenti sull’area ano-genitale proprio come se fossi mamma gatta dal meato urinario verso l’ano, in modo da non trasferire batteri verso l’uretra, che possono causare cistiti.
Dopo che il micino si è liberato cambia batuffolo, sempre inumidito allo stesso modo e strizzato, per eliminare le feci.
Mentre gli fai la toelette controlla che non ci siano pulci o zecche, succhiando il sangue possono dargli molti problemi oltre a diffondersi nell’ambiente dove lo tieni.
Se ne trovi contatta immediatamente il veterinario per farti spiegare come eliminarle, NON USARE MAI ANTIPARASSITARI PER GATTI ADULTI O, PEGGIO, PER CANI.
Verso i 26-28 giorni puoi cominciare lo svezzamento, dapprima sostituendo qualche pasto con omogeneizzati di carne o pesce o liofilizzati (da sciogliere in latte o acqua) e poi piano piano con alimenti umidi specifici per cuccioli e poi anche crocchini, sempre specifici per cuccioli.
Quando il micino mangia da solo e gira per casa puoi introdurre la sabbietta e cominciare ad insegnargli ad usarla.
Siccome non c’è la mamma a farli vedere come si fa dovrai pensarci tu: dopo i pasti prendilo e mettilo sulla sabbietta, metti nella sabbietta un pochino di feci sue leggermente sotterrate, in modo che senta l’odore e capisca che quello è il posto giusto per fare pipì e popò
Se vuoi approfondire ancora le cure ai micini neonati ti consiglio di leggere la pagina dedicata su PROTEZIONEMICIO.IT cliccando qui.